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Reportage

Gran Tour della Namibia

GRAN TOUR DELLA NAMIBIA
Il viaggio in Namibia nel reportage di Antonella Pacetti, con le foto di Stefano Grossi.
 
 
L’emozione di questo straordinario viaggio in terra d'Africa comincia atterrando a Windhoek, la capitale della Namibia, perfetto connubio tra tradizioni africane e cultura europea. Siccome siamo arrivati di sabato, al primo impatto la città ci è sembrata un po' “morta” in quanto i negozi erano tutti chiusi e per strada non c'era quasi nessuno; ci siamo comunque ricreduti l'ultimo giorno (un giorno feriale), quando la città appariva decisamente più vivace. A Windhoek non ci sono molte cose da vedere; noi abbiamo fatto una sosta, per una visita esterna della chiesa cattolica, simbolo della città e del vicino Museo Nazionale. Prima di rientrare nel nostro hotel, il Windhoek Country Lodge, siamo passati con il pullman attraverso la township di Katutura, dove vive una gran parte della popolazione… e finalmente abbiamo visto un po’ di gente in giro!  Dopo un'ottima cena siamo andati a dormire, ancora un po' provati dal lungo viaggio, ma felici di essere lì ed entusiasti per quello che ci avrebbero riservato i giorni a seguire...
 
Al mattino sveglia presto, incontro con la nostra guida Laura e partenza in pullman in direzione dell'Etosha National Park, una tappa obbligata durante un viaggio in Namibia. Per raggiungere il parco abbiamo impiegato un intera giornata di viaggio, la sera abbiamo alloggiato al Mokuti Lodge, una bella sistemazione alle porte del parco Etosha; prima di cena abbiamo visitato il vicino rettilario, un piccolo parco con diverse specie di rettili che sono stati trovati durante la costruzione del lodge. I due giorni successivi li abbiamo trascorsi dentro l'Etosha alla ricerca degli animali; siamo stati fortunati in quanto siamo riusciti a vederne molti: tante zebre, antilopi, giraffe, elefanti e anche il leone e il ghepardo, che in genere sono difficili da avvistare. Visto il periodo secco, molti animali li abbiamo visti vicino alle pozze di acqua dove facevano sosta per bere. Il Parco Etosha è molto grande, all'interno ci sono alcuni lodge dove è possibile dormire in strutture in muratura oppure piantando la propria tenda; noi vi abbiamo fatto la sosta per pranzare e per comprare qualcosa nei piccoli shop che ci sono all'interno dell'area. Per due notti abbiamo dormito all'Epacha Lodge che si trova a 70 km circa fuori dal parco: una sistemazione molto bella ed in posizione panoramica, dove al termine del safari era bello rientrare per godere di un po’ di relax in piscina.
 
Si prosegue per il Kaokoland, la terra degli Himba, un territorio situato a nord del Paese, vicino al confine con l'Angola, dove ancora vive questa popolazione nomade.  A differenza di altre popolazioni di questa regione dell’Africa, gli Himba hanno avuto pochi contatti con i coloni occidentali e questo ha consentito loro di mantenere intatte le loro tradizioni, usi e costumi. Ancora oggi vivono in villaggi con capanne a forma conica costruite utilizzando rami e foglie di palma intrecciati e cementati con fango e sterco. Vivono di pastorizia e sono nomadi, infatti si spostano 2 o 3 volte in un anno alla ricerca di pascoli per i propri animali. Le donne indossano gli abiti tradizionali realizzati in pelle e usano cospargersi il corpo e i capelli raccolti in trecce con una mistura fatta di burro, ocra ed erbe. Sono loro che svolgono i compiti più pesanti: costruire le capanne, crescere i bambini e mungere gli animali, trasportare l’acqua dal fiume al villaggio, oltre, ovviamente, a cucinare. La donna più anziana cura il fuoco sacro che arde sempre al centro dei villaggi e che rappresenta lo spirito protettivo del bene. Gli uomini, vestiti anch'essi con abiti tradizionali, hanno invece il compito di portare gli animali al pascolo. Abbiamo dormito ad Opuwo, la città principale della regione.
 
Lasciata Opuwo, ci dirigiamo verso sud alla scoperta del bellissimo territorio del Damaraland una delle regioni meno popolate della Namibia e con una diversità geologica unica nel suo genere. Ospita i rari elefanti del deserto e i rinoceronti neri. La zona è immensamente affascinante: completamente diversa da ciò che si è visto ma altrettanto differente da ciò che verrà.  Anche qui come nel nord, siamo venuti a contatto con la popolazione locale, visitando un villaggio Damara, uno dei più antichi gruppi etnici della Namibia il cui dialetto (di origine boscimana) è basato su rumorosi schiocchi della lingua. La sera ci siamo sistemati al Twyfelfontein Country Lodge, un bellissimo posto a ridosso di rocce rosse e con un panorama straordinario. Il giorno successivo l'abbiamo passato a visitare le Pitture Rupestri di Twyfelfontein al mattino, e nel pomeriggio siamo partiti in fuoristrada per un bel safari alla ricerca degli elefanti da sabbia. È stata una giornata molto intensa, piena di emozioni attraverso un paesaggio selvaggio caratterizzato da montagne desertiche e da altopiani con vegetazione a macchia. Abbiamo concluso con un bell’aperitivo al tramonto in mezzo al deserto!
 
A malincuore abbiamo lasciato il Damaraland e siamo partiti per una lunga giornata di viaggio verso la Skeleton Coast, costeggiando per il primo tratto di strada il grande Massiccio del Brandberg per poi proseguire lungo una distesa piatta fino all’Oceano Atlantico. Abbiamo pranzato in un bel ristorantino sul mare, prima di andare a vedere un vecchio relitto di nave incagliato sulla spiaggia e la più grande colonia al mondo di foche e otarie a Cape Cross. Siamo rimasti un'ora circa ad osservare e fotografare questi animali, alcuni spiaggiati e alcuni a giocare nelle fredde acque oceaniche. Qui abbiamo iniziato anche a capire la grande varietà paesaggistica, culturale e faunistica che offre questo straordinario Paese. In serata siamo arrivati a Swakopmund, la seconda cittadina più importante della Namibia, l'unico porto del Paese durante il periodo coloniale tedesco, con un nome non facile da pronunciare. L'influenza tedesca è tutt'oggi riconoscibile nell'architettura delle case, nella disposizione delle strade e nello stile di vita di questa piccola stazione balneare. La sistemazione alberghiera è stata ottima all’Hansa Hotel, in stile coloniale, con un eccellente cucina e servizio. Dopo cena, visto che non eravamo nel deserto, siamo usciti per bere una birra in un pub. La cittadina non mi è sembrato che offrisse molte possibilità di svago: anche se era sabato sera, in giro non c'era quasi nessuno.
 
Sveglia presto e partenza per una bella giornata di escursioni prima in barca e poi in fuoristrada. Al mattino abbiamo fatto una minicrociera nella Baia di Walvis per ammirare foche, delfini, pellicani; è stata una navigazione piacevole e lenta dove ci siamo rilassati, con l'equipaggio che ci ha coccolato con tè caldo e biscottini ed infine un bel pranzo con tante tartine, ottime ostriche, il tutto innaffiato da ottimo champagne! Alla fine eravamo molto allegri… quindi abbiamo anche ballato!
 
Una volta sbarcati ci siamo diretti verso le vetture 4x4 che ci aspettavamo fuori dal porticciolo e siamo partiti per Sandwich Harbour, dove abbiamo goduto di un paesaggio straordinario con alte dune sabbiose che si gettano letteralmente nell’Oceano. È un habitat unico per migliaia di uccelli. È stato un sali/scendi in fuoristrada emozionante nelle alte dune, dove siamo anche scesi ed abbiamo avuto la possibilità di camminare e rotolarci nella fresca e finissima sabbia. Al termine della giornata abbiamo concluso con un bell'aperitivo a base di ostriche e champagne! Che dire... È stata una giornata piena di emozioni, paesaggi bellissimi, cibo ottimo e tanto divertimento. Anche questo è la Namibia!
 
Finiti i bagordi a Swakopmund, siamo partiti per la tappa finale del nostro viaggio, prima di rientrare a Windhoek. Concludere il tour con le dune rosse del Deserto del Namib, devo dire che è stato un bel finale. Durante il tragitto abbiamo fatto vari stop fotografici, una foto di gruppo d'obbligo al Tropico del Capricorno e una altra tappa imperdibile a mangiare la torta di mele a Solitaire, un luogo in mezzo al nulla dove c'è una pompa di benzina, un piccolo spaccio per acquistare cibo, acqua e beni di prima necessità e poi questa strana pasticceria dove si mangia una torta di mele buonissima! Siamo arrivati in serata a Le Mirage Lodge, situato alle porte del deserto, un castello in mezzo al nulla... Wow! Qui abbiamo potuto ammirare un cielo stellato incredibile.
 
Il giorno successivo, l'abbiamo passato all’interno del parco, a salire e scendere nelle alte dune di sabbia finissima rossa del Deserto del Namib.  La parte nord del deserto è caratterizzata da distese di sabbia grigiastra e colline rocciose: springbok, gemsbok e zebre corrono attraverso questo paesaggio arido e spoglio; la parte centrale, invece, è un’immensa distesa di sabbia color albicocca, dove si trovano le splendide dune di Sossusvlei, le più alte esistenti al mondo: alcune si ergono oltre 400 metri!
 
Prima di rientrare al lodge e goderci un po' di relax in piscina, abbiamo fatto un piccolo trekking nel Sesriem Canyon, una gola profonda 30 metri nel letto asciutto del fiume Tsauchab. Il Canyon è riparato dal sole e lungo le sue pareti crescono molte piante che attirano numerosi animali e uccelli, creando uno scenario irreale. La serata l'abbiamo conclusa con un aperitivo di saluto al tramonto, nel nostro castello del deserto...
 
A malincuore ci siamo alzati presto e siamo partiti per Windhoek, in direzione dell'aeroporto, ognuno immerso nei suoi pensieri e attento ad osservare ancora il paesaggio che scorreva davanti ai nostri occhi.
 
Penso che la polvere che abbiamo respirato, i tanti km macinati in pullman, gli animali liberi dell'Etosha, i villaggi Himba e Damara, le pitture rupestri di Twyfelfontein, la Skeleton Coast con le otarie di Cape Cross, la gita in barca a Walvis Bay mangiando ottime ostriche, le dune che sposano il mare a Sandwich Harbour, l'ottima torta di mele a Solitaire, le dune del Namib ed infine i tramonti e le notti stellate, rimarranno un ricordo indelebile nella mente e nel cuori di tutti...
 
È stata la mia prima volta in Namibia, il pensiero che mi catturava la mente durante il viaggio verso l'aeroporto era la speranza di tornarci prima possibile! Non esiste un luogo preciso, un momento da ricordare più di un altro, è tutto l'insieme che è tanto.

 
 
Ringrazio tutti partecipanti al viaggio, la guida Laura, l'agenzia corrispondente in loco.
 
Antonella Pacetti
Gran Tour Namibia
Agosto 2017

 


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